Udito nei bambini e ritardo nel linguaggio

Un bambino con linguaggio sviluppato può comunque avere problemi di udito?

Buongiorno dottoressa,
io ho un bimbo che da quando aveva 2 anni parla molto bene con un vocabolario molto vasto e sempre in crescita.
Adesso ha 4 anni e ha sviluppato un buonissimo vocabolario anche a detta delle maestre.
Ma la mia domanda è, può un bambino che parla bene avere problemi d’udito?
Le spiego meglio: lui parla sì, ma ad alta voce e molto velocemente, fa discorsi lunghi che non finiscono mai…
Spesso però quando gli porgiamo domande magari non a tu per tu, non capisce ciò che gli si dice e si fa ripetere quello che gli era stato detto.

Non capisco se è solo distrazione o è meglio approfondire magari con una visita dall’otorino.

Ho provato a chiedere al mio pediatra per avere un parere e la sua risposta è stata: “parla? allora non ha bisogno dell’otorino…”. Secondo lei ha ragione?

Risponde la dottoressa Roio…

Buongiorno,
il mio consiglio è quello di effettuare un esame audiometrico (presso il medico specialista otorinolaringoiatra) per verificare se effettivamente suo figlio possa avere qualche lieve problema di udito, anche se parla già correttamente.

In alcuni casi, tappi di cerume o ripetute otiti catarrali possono influenzare negativamente la qualità dell’udito.

La prova audiometrica permette di evidenziare se vi sono difficoltà nella ricezione di determinate frequenze in una o entrambe le orecchie.

Tali problematiche potrebbero interferire con la corretta comprensione del messaggio e perciò il bambino sarebbe costretto a richiederne la ripetizione soprattutto in caso di lontananza.

Inoltre il fatto che il bambino parli a voce piuttosto alta può essere indice di un problema uditivo, per cui a maggior ragione suggerisco un approfondimento dal medico otorinolaringoiatra.

In caso di tappi di cerume, il medico proverà ad estrarli per poi ripetere il test audiometrico, constatando il miglioramento nella ricezione dei suoni.

In caso di otiti ripetute e quindi accumulo di catarro nelle orecchie, la risoluzione completa potrebbe richiedere più tempo.

Oltre ad una terapia farmacologica, è spesso opportuno associare dei cicli di cure termali o addirittura attendere la crescita fisiologica del bambino.

Infatti, con l’accrescimento, la tuba di Eustachio (il canale che collega la cavità nasale con l’orecchio) diventa obliqua e non più orizzontale, per cui è più difficile che il muco proveniente dal naso risalga verso l’orecchio.

Se invece la prova audiometrica dovesse risultare negativa, allora consiglierei una visita dal logopedista per rilevare se vi sono problemi attentivi o linguistici specifici riguardanti la comprensione del linguaggio.

Se dalla valutazione logopedica dovessero risultare delle difficoltà specifiche di comprensione lessicale o sintattica, sarebbe opportuno intervenire precocemente per evitare poi ripercussioni future durante l’apprendimento scolastico.

Se avete un dubbio da chiarire e volete fare anche voi una domanda alla nostra logopedista scrivete a info@modenabimbi.it.

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Dott.ssa Maria Giovanna Roio Logopedista

Cell: 340 9974500

Web: www.logopediamo.it