L’intelligenza si insegna e si puo imparare ad imparare con il famoso metodo feuerstein

Tempo fa leggendo una rivista femminile trovai un articolo riguardante il dottor Feuerstein e il suo metodo per potenziare l’apprendimento cognitivo sia nei piccoli pazienti sia negli adulti. In particolare nell’articolo si parlava di come questo metodo potesse esser utile nei bambini affetti da sindrome down e ritardo mentale. A distanza di tempo ho avuto il piacere di conoscere la dott.ssa Cristina Cattini, pedagogista e mediatrice Feuerstein di Modena, e ho colto l’occasione per chiederle di più sull’argomento.

Reuven Feuerstein nasce in Romania nel 1921 da genitori ebrei e ancora oggi, nell’Istituto da lui fondato a Gerusalemme, continua a lavorare con bambini, ragazzi e adulti che chiedono il suo aiuto.

Fin da piccolo dimostrò le sue speciali doti, infatti a 3 anni era già in grado di leggere in due lingue e a 8 insegnava l’ebraico ai bambini della Comunità della quale faceva parte. Quando nel 1944 la Romania fu occupata, anche Feuerstein venne internato in un campo di concentramento, dal quale tuttavia riuscì fortunosamente a salvarsi e, trasferitosi in Israele, raccolse attorno a sé bambini e ragazzi scampati alla morte nei campi di concentramento. Il Governo voleva inserire questi ragazzi traumatizzati in scuole speciali con la diagnosi di non educabilità, ma egli si oppose fondandosi sulla convinzione che era possibile per loro recuperare una vita normale e serena, che il loro cervello avrebbe potuto ricostruirsi, sanando le aree fortemente debilitate dall’esperienza invalidante della schiavitù e dell’umiliazione.

In questo modo precorse di decenni le moderne teorie delle neuroscienze che oggi conosciamo bene: il cervello con le adeguate cure e con specifiche sollecitazioni può recuperare o bypassare eventuali lesioni che complicano le normali attività cognitive e cerebrali.

Il Metodo Feuerstein si basa sull’incrollabile fiducia nella capacità di modificabilità, e quindi di miglioramento continuo, dell’essere umano. Una delle sue frasi preferite è “Sta sicuro, c’è speranza!” e questa speranza è da coltivare e perseguire anche e soprattutto nelle situazioni più difficili.

In che cosa consiste il cosiddetto Metodo Feuerstein?

Innanzitutto è indispensabile la figura del Mediatore, perché siamo all’interno della pedagogia della mediazione. Lavorando insieme al bambino, il Mediatore si assume la responsabilità del cambiamento del piccolo paziente, credendo fortemente in lui e aiutandolo a costruire la propria autonomia, in modo da poter poi mettere a frutto i propri talenti nel miglior modo possibile.

Voglio usare una immagine: avete presente una casa in costruzione? Durante i lavori è di solito circondata da impalcature che permettono il lavoro da parte degli operai. Ecco, il Mediatore è quell’impalcatura, che viene smantellata appena la casa è finita e solida. Il Mediatore si occupa di scegliere, selezionare, adattare gli stimoli che servono per la crescita cognitiva ed emotiva del bambino.

Chi lavora con il P.A.S. (Programma di Arricchimento Strumentale) utilizza delle schede specifiche che servono da palestra cognitiva e vanno a lavorare sulle funzioni cognitive, che sono i mattoncini del pensiero. Tutti noi abbiamo funzioni cognitive più attive e altre più sopite e questo spiega come mai siamo più abili in alcuni campi e facciamo molta più fatica in altri.

Sul pensiero tuttavia si può e si deve lavorare, soprattutto in caso di difficoltà specifiche, perché l’intelligenza si può imparare, così come si può imparare ad imparare!

Accanto al lavoro del Mediatore con le schede c’è anche il cosiddetto ponte con la vita e la realtà vissuta, che è ciò che permette la generalizzazione delle esperienze di apprendimento nella vita quotidiana e chiaramente in questa fase sono importantissimi i cosiddetti ambienti modificanti, ossia tutti i luoghi fisici e del cuore che il bambino abita. Famiglia, scuola, extra-scuola sono gli ambienti modificanti per eccellenza nei quali il cambiamento e la modificazione positiva vanno sostenuti e implementati. Il ragazzo infatti può magari fare esperienza di competenza ed efficacia con il suo Mediatore, ma se poi quando rientra a casa il papà gli dice “Sei sempre il solito, non capisci niente!” ecco che la modificabilità viene ostacolata e il ragazzo si trova in un conflitto certamente poco utile ad un sereno sviluppo e apprendimento.

Insomma, vediamo come nel Metodo Feuerstein venga coinvolta tutta la persona, mente e cuore, compresi gli ambienti che abita.

A chi può essere utile il Metodo Feuerstein?

Da 0 a 99 anni a tutti!

Battute a parte, il P.A.S. si utilizza in diversissimi modi, perché è flessibile e l’efficacia è garantita dal Mediatore, che utilizza le schede come un bravo sarto fa con il tessuto che cuce su misura per il suo cliente. La stoffa è simile, ma il risultato finale è più che personalizzato.

I campi di applicazione sono la prevenzione, il potenziamento cognitivo, le riabilitazione, la formazione.

Il Metodo Feuerstein si utilizza quindi

  • Per il potenziamento cognitivo

  • Per l’educazione cognitiva-emozionale

  • In caso di esigenze speciali (handicap, DSA, problematiche varie)

  • In presenza di malattie che intacchino la normale attività cognitiva (demenza senile, patologie tumorali, incidenti)

  • In sostegno a percorsi personali di ridefinizione di sé, di cambiamento

  • In caso di violenza, per ristrutturare gli atteggiamenti e i comportamenti che seguono ad eventi traumatici

  • Come occasione di formazione e riqualificazione in campo personale e personale

  • Come sostegno per percorsi scolastici e genitoriali

Il lavoro può essere sia personale che di gruppo.

a cura della dott.ssa Cristina Cattini, pedagogista e mediatrice Feuerstein 

Per approfondire:

Bibliografia

  • R. Feuerstein e coll. NON ACCETTARMI COME SONO Sansoni Editore 1995
  • R. Feuerstein e coll. LA DISABILITA’ NON E’ UN LIMITE Libri liberi. 2005
  • J. Kopciowski Camerini L’APPRENDIMENTO MEDIATO. Orientamenti teorici ed esperienze pratiche del metodo Feuerstein, Ed. La Scuola 2002
  • J. Kopciowski MIGLIORARE SE STESSI PER OTTENERE DI PIU’ Riflessioni teoriche e proposte operative secondo il pensiero di Reuven Feurstein. Koinè – Centro interdisciplinare di Psicologia e Scienze dell’Educazione – 2007
  • P. Vanini POTENZIARELA MENTE? UNA SCOMMESSA POSSIBILE: la mediazione dell’apprendimento secondo il Metodo Feuerstein Vannini Editrice –Brescia 2003
  • Nessia Laniado COME INSEGNARE L’INTELLIGENZA AI VOSTRI BAMBINI , Ed. Red, 2005
  • Nessia Laniado COME STIMOLARE GIORNO PER GIORNO L’INTELLIGENZA DEI VOSTRI BAMBINI. IL SECONDO GRANDE LIBRO SUL FAMOSO METODO FEUERSTEIN, Ed. RED, 2005