Un articolo di Chiara Serafini, ostetrica, sull’opportunità di scegliere di partorire a casa

Prima di diventare ostetrica, pensando al parto in casa, mi venivano in mente i racconti di mia nonna in cui la levatrice arrivava con la sua motoretta ed entrando in casa diceva ”preparate asciugamani e acqua calda”. Erano altri tempi. Pochi anni dopo il parto è stato spostato in ospedale perché più sicuro per la mamma e il bambino. Ed ora che da anni abbiamo gli ospedali dove partorire perché tornare indietro? perché il parto in casa?

Il parto a domicilio non è un ritorno al passato, non è un’idea nostalgica, né un voler andare contro corrente. Il parto in casa non è il vecchio parto a domicilio, ma è basato su una nuova assistenza. Quando si partoriva in casa 50 anni fa la situazione era molto diversa, non c’era acqua potabile a domicilio, in molte case il bagno era esterno, non c’era il riscaldamento e la luce, quindi molte donne si trovavano ad accogliere la nascita del loro bambino in una situazione socio economica difficile. Le levatrici non sempre seguivano la gravidanza ma solo le ultime settimane, gli ospedali non erano attrezzati per gestire le emergenze e i mezzi di soccorso non efficienti come sono ora.

Detto questo, possiamo affermare che il parto in casa di oggi non ha niente a che vedere con la vecchia idea di nascita in casa. Le evidenze scientifiche ci dicono che il parto in casa risponde a criteri standard di sicurezza e che quando la gravidanza è fisiologica, cioè quando la mamme e il neonato godono di buona salute, la nascita a domicilio è sicura come in ospedale. I criteri di sicurezza sono dati proprio dalle migliori condizioni igieniche e sociali di cui godiamo oggi, dalla possibilità di raggiungere l’ospedale in poco tempo e di gestire le emergenze in modo molto efficiente da parte delle strutture ospedaliere.

Quindi il parto in casa oggi è una scelta possibile e reale per molte coppie. In più offre la possibilità di essere seguiti da un unico operatore (di solito un’ostetrica) o da un gruppo di operatori che si prendono cura di te e ti assistono durante la gravidanza, il parto e il puerperio. Questo tipo di sostegno, definito “continuità dell’assistenza”, dovrebbe essere offerto a tutte le donne, come evidenziano anche le ultime linee guida italiane che vedono l’ostetrica come figura di riferimento nella gravidanza fisiologica e la continuità dell’assistenza come strumento per migliorare la salute di mamma e bambino.

Quindi potete decidere chi avere con voi nel momento della nascita, invece di avere vicino persone sconosciute. Nel parto in casa la donna, l’uomo e il bambino sono i veri protagonisti di questo evento e attraverso la scelta informata possono decidere il tipo di assistenza che desiderano sempre accompagnati da chi vi assiste. Ma lasciamo un attimo da parte quello che dicono le evidenze scientifiche ed addentriamoci un po’ di più nell’esperienza della nascita.

La nascita è un evento fisiologico nella grande maggioranza dei casi, ma è riduttivo limitarla solo a questo. La nascita di un bambino è un momento sacro, momento in cui un essere passa da una dimensione a un’altra, dove la donna va a toccare l’infinito dentro di se per rinascere rinnovata e rafforzata, è un momento delicato che richiede protezione e intimità.

La nascita è ritmo, il ritmo è vita, non c’è giorno senza notte, riposo senza attività, inspiro senza espiro, non c’è gioia senza sofferenza. L’alternanza guida questa esperienza, il ritmo non è standard ma personale, ogni donna e ogni bambino hanno una loro alternanza che è quella giusta per loro, la loro orchestra ormonale funziona in modo perfetto, senza bisogno di intromissioni esterne che andrebbero ad alterare questo equilibrio perfetto.

E’ un rituale, uno dei pochi ancora rimasto, in cui una donna attraverso l’esperienza della nascita passa da donna a madre. La nascita è sessualità; i suoni, i movimenti, le sensazioni che una donna può provare durante il parto hanno una componente sensuale molto intensa. Alcune donne possono provare l’orgasmo e/o sensazioni piacevoli durante il parto perché gli ormoni che si scatenano durante il travaglio e il parto sono gli stessi che entrano in gioco in un rapporto amoroso. Il parto in casa permette di ridonare alla nascita tutti i suoi aspetti, che a volte negli ospedali non trovano spazio. La nascita è molto di più di quello che a volte può sembrare. Per questo penso che la nascita a casa sia una possibilità veramente speciale di accogliere un bambino che nasce.

Per chi desidera partorire a domicilio o sta anche solo valiando questa possibilità, è importate contattare il prima possibile un’ostetrica che possa accompagnare la donna e la coppia in questa scelta.

Una volta contattata l’ostetrica e iniziato con lei il percorso di assistenza alla gravidanza rimane solamente da presentare la domanda di rimborso all’Ausl di riferimento (tale domanda verrà compilata dall’ostetrica che vi segue entro le 31-32 settimane di gravidanza).

In Emilia Romagna infatti è stata emanata una legge regionale 1998/26 dove vengono definite ”le norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a domicilio” nel quale la regione si impegna a favorire la libertà di scelta da parte della donna circa il luogo del parto con un rimborso di 1.280 euro. Anche presentando la richiesta del parto in casa, non si è vincolati a questa ma si può cambiare idea in un qualsiasi momento.

Per maggiori informazioni contattateci www.nascereamodena.it