Da sabato 28 febbraio fino al 30 agosto è possibile rivedere il Museo della figurina nella sua versione più giocosa, con i protagonisti della TV e soprattutto dei cartoni animati degli anni ’80 e ’90.

Di fronte ai 6 grandi armadi-espositori che illustrano un secolo di storia della figurina, dagli anni settanta dell’Ottocento – ma gli antecedenti delle figurine appaiono già nel Seicento – fino agli anni settanta del secolo scorso, una vetrina di 12 metri ospita una sintesi della straordinaria avventura delle figurine negli anni ’80 e ’90: un ventennio che ha visto l’imporsi, tra le tematiche trattate, della televisione e della musica, ampliando anche la già copiosa produzione in ambito sportivo.

Ecco che davanti al Feroce Saladino, esposto nella sezione dedicata all’Italia, compaiono Mazinga e i Transformers, mentre le massaie della Liebig guardano con curiosità le trasformazioni dell’Incantevole Creamy o le acrobazie truffaldine di Occhi di gatto; Nils Liedholm dalla copertina di Calciatori Panini del 1961 sembra lanciare il pallone a Holly e Benji.

Il dialogo tra le vetrine del Museo continua anche tra due versioni Panini dell’album di Star wars: il primo, del 1978, esposto nell’armadio dedicato alla figurina moderna, è di fronte all’album edito nel 1997, inserito nella sezione dedicata agli anni Novanta.

Oltre ad action figure, giochi, spade laser di Guerre stellari, esposti nella vetrina, una statua a grandezza naturale di Yoda, fatta interamente di mattoncini Lego (in Museo fino al 12 aprile), rende omaggio all’epopea spaziale nell’anno del lancio del VII episodio della saga degli Jedi. In collaborazione con Hasbro e Lego.

Tra i sei armadi espositori e la sezione dedicata agli anni ’80 e ’90 il Museo mette in mostra quasi 3000 pezzi: album, figurine e materiali affini come calendarietti, bolli chiudilettera, cigarette card, ma anche plance di album Panini, dedicate ai cartoni animati, prima del taglio. Pezzi rarissimi, documentano una delle fasi della lavorazione delle figurine a livello industriale, dialogando, a distanza di un secolo, con un altro foglio di stampa intero Liebig, esposto nella sezione dedicata alla tecnica cromolitografica.

L’allestimento completo del Museo della figurina è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

 

DOVE: Museo della figurina, Corso Canalgrande 103, Modena